Prezzo:60 €
Comune:Melfi (PZ)
Antico mortaio in pietra
La necessità di frantumare e polverizzare materiali si presentò già in epoca remota e una prima sede alle operazioni fu offerta dalle concavità naturali. La frantumazione per percussione, inizialmente in mortai di pietra, sembra aver preceduto net tempo anche la molitura con la macma. Ma mentre già nel XII secolo per la molitura viene imbrigliata e sfruttata la forza naturale dell'acqua nelle vane fattispecie di mulini terragni o galleggianti, è di un secolo posteriore l'uso della stessa forza per sollevare magli e pestelli. D'altro canto la necessità di frantumare tanti prodotti in piccole quantità in mortai di diverso materiale, contribuì a diffondere ed anche a specializzare l'attrezzo. II nome stesso, "mortaio", affonda le sue radici nella notte dei tempi ed arriva a noi attraverso il latino volgare mortarjius, che si rifà ad un più antico mortare (fare le parti). Anche la Bibbia ne testimonia l'antico uso (Numen, capo XI, v.8) "La manna veniva pestata nel mortaio per preparare focacce". Nelle civiltà passate il mortaio fu sempre ricavato in pietra, se si escludono le aree, tutte extraeuropee, nelle quali non è presente una roccia sufficientemente compatta per la bisogna. In alcuni casi erano i materiali da frantumare che condizionavano le caratteristiche chimiche o meccaniche che i mortai dovevano offrire: l'amalgama d'argento per le otturazioni odontoiatriche necessitava di un mortaio di vetro; le perle e Le pietre preziose di mortai di porfido o di agata. I mortai in bronzo sembrano comparire in Europa, con derivazione medio -orientale, non prima del XII secolo; ma è soltanto con il successivo sec. XV che il loro uso diventa sufficientemente comune. Peso 8,6 kg
Altezza 15cm
Diametro complessivo 20cm
Diametro interno (bocca) 15cm
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