Avvincente romanzo che illumina lo spirito dell'Europa al tempo dell'Inquisizione, "L'incisore di Lione" costituisce anche una perfetta metafora della nostra epoca, nel momento in cui lo spettro del fanatismo religioso sembra riaggirarsi minaccioso in Occidente.
"Nella Germania ribelle e luterana del XVI secolo … Una storia di intrighi, eresie e Inquisizione." El Pais
Dettagli del libro
· Titolo: L'incisore di Lione
· Autore: Antonio Orejudo
· Editore: Neri Pozza
· Data di Pubblicazione: 2005
· Traduttore: Silvia Sichel
· ISBN: 885450081X
· Pagine: 210
· Formato: copertina morbida, brossura
· Prezzo di copertina: 15,00 euro
· Stato: libro nuovo
Nel 1535 l'Europa, lacerata dallo scisma di Lutero, è incendiata da improvvise e violente insurrezioni contro la Chiesa cattolica e il Papa. A Munster, Bernd Rothmann, un giovane predicatore cresciuto sotto l'ala protettrice del vescovo della città tedesca, capeggia la rivolta contro la corrotta gerarchia cattolica. Rothmann ha studiato a Colonia, dove si è imbevuto delle opere e del pensiero di Gioacchino da Fiore, di Erasmo e di altri autori in odore di eresia, poi si è recato a Wittemberg ad ascoltare Lutero e Melantone e a fare propria l'arte della stampa. Non esita perciò a proclamare a Munster la più assoluta libertà religiosa. La rivolta, però, viene immediatamente soffocata dall'Inquisizione e dagli eserciti cattoliciIl fantasma di Munster, tuttavia, non cessa di turbare i sogni e gli equilibri di mezza Europa cattolica. Diciotto anni dopo a Lione, Matthieu Ory, supremo inquisitore del Regno di Francia, riceve da Roma l'ordine di scoprire chi sia il misterioso MSV, autore di un'opera intitolata "Christianismi restitutio", un trattato velenoso che spazia dalla scienza all'anatomia, all'astrologia, a una perfetta conoscenza della religione, della filosofia e della teologia, e che si fa beffe del dogma dello Spirito Santo. Ory pensa bene di affidare l'incarico di identificare l'eretico autore a un rinomato incisore di Lione che fornisce punzoni a quasi tutti i fonditori e le stamperie del regno di Francia: Joachim Pfister. Una persona rispettabile, un uomo pio ma dal passato oscuro che affonda le sue radici nei giorni folli dell'insurrezione di Munster.
L'insurrezione di Münster, in Germania, nel 1535, fu uno degli innumerevoli episodi contro le istituzioni cattoliche in coda alla scissione di Martin Lutero. Per un brevissimo periodo, prima di essere travolte dalle forze della restaurazione, la città fu teatro di un'inedita libertà religiosa. All'interno di questa rivolta Antonio Orejudo proietta il personaggio ambivalente di Bernd Rothmann, cresciuto alla corte del vescovo cittadino e che gioca un ruolo predominante nelle sommosse di Münster, ma sparisce giusto in tempo ad evitare i saccheggi e i massacri. E' l'ambiguità, in fondo, il tema che distingue L'incisore di Lione: quella dei rivoluzionari che poi si perdono nei bagordi, quella dei restauratori che poi si trasformano in massacratori, quella dei fedeli che bruciano una donna solo perché la sua fattoria prospera più delle altre (e quindi deve essere per forza una strega). Antonio Orejudo la racconta con disinvoltura, con una sottile vena ironica, ma anche con la precisione e il gusto del dettaglio di un narratore acuto e profondo.
Antonio Orejudo è nato Madrid nel 1963. Ha pubblicato Fabulosas narraciones por historias (1996), romanzo vincitore del «Premio Tigre Juan», e Ventajas de viajar en tren (2000), vincitore del «XV Premio Andalucía de Novela». Con L'incisore di Lione, accolto da uno straordinario successo di critica e di pubblico in Spagna, Orejudo si è confermato come uno degli scrittori più originali e brillanti della sua generazione.
Indicaci il motivo per cui vuoi segnalare questo annuncio:
Grazie per averci aiutato a far rispettare le regole di pubblicazione degli Messaggio.