Arte e medicina
Le suggestioni di una grande collezione libraria
Curatori: Bora Giulio, Spagnolo Martella
Daniela, Garavaglia Gianpaolo
Descrizione: 24 x 28 cm, 216 pagine, 190 colori e b/n, brossura, con cd-rom
Collana: Collezioni
Editore: Skira
Argomento: Collezioni, musei e luoghi artistici
Lingua: Italiano
Anno: 2005
Spese di spedizione comprese
Stato conservativo come da foto
Testi di Luigi Belloni, Lodovica Braida, Elena Brambilla, Maria Luisa Betri, Giuseppina Bock,
Giulio Bora, Antonia Francesca Franchini, Gianpaolo Garavaglia, Alessandro Porro, Daniela Spagnolo Martella; introduzione di Giorgio Pardi
Il volume presenta la straordinaria collezione libraria riunita da Emilio Alfieri (Milano 1874-1949) e ora appartenente all'Università degli Studi.
Emilio Alfieri iniziò la carriera medica a Pavia in ambito ostetrico-ginecologico; nel 1927 fu chiamato alla direzione della clinica ostetrico-ginecologica di Milano quale successore di Mangiagalli, fondatore e primo rettore dell'Università degli Studi.
La passione per i libri antichi sfociò in una raccolta sistematica di materiale medico il cui progressivo incremento lo indusse a una sistemazione della biblioteca che qualificò ginecologica nel senso più lato del termine, lo studio cioè della donna nella sua globalità: venne raccogliendo volumi riguardanti l'amore, la psicologia e la sessuologia femminile. I suoi interessi e la sua collezione, quindi, finivano per andare ben oltre i limiti della specializzazione medico-chirurgica da lui esercitata. "Nella mia biblioteca ginecologica - scrive l'Alfieri - a lato dei più importanti trattati antichi e moderni di medicina nei quali si studia e si raffigura la donna... ho riunito un buon numero di volumi riguardanti l'amore, la psicologia e la sessuologia femminile, assieme pure a raffigurazioni artistiche degli atti più importanti della vita di una donna, quali sono la gravidanza e il parto".
Il Fondo, acquistato nel 1953 dall'Università degli Studi di Milano, è composto da 5.600 volumi, cui si affiancano un migliaio circa di opuscoli e altrettanti numeri di periodici. I titoli precedenti l'anno 1800 sono circa 2.200: 39 incunaboli, 674 cinquecentine, oltre 600 secentine e circa 800 opere del Settecento.
Di particolare rilievo, nella parte "antica", la sezione Pliniana (che comprende 59 edizioni della Naturalis Histori a, tra cui quella edita a Venezia da Nicolas Jenson ne 1476) e quelle dedicate ad Aristotele (17 titoli con gli apocrifi), a Celso (15 opere), a Ippocrate (89 titoli), a Galeno (32 titoli), a Ovidio (30 titoli). Non mancano i lavori di medicina del tardo Medioevo e della prima età moderna; Avicenna, il drammaturgo e studioso di magia Giovanni Battista Della Porta, lo svizzero Albrecht von Haller, l'inglese William Harvey, l'anatomista Giovanni Battista Morgagni, il notissimo Paracelso, l'anatomista belga André Vésale.
Il senso lato che Alfieri dava allo studio della ginecologia è illustrato da opere assai disparate fra loro; tra queste, le opere di Alberto Magno e di Ambrogio, Boccaccio, François Fénelon, Veronica Gambara, oltre a una bella edizione in italiano della Bibbia e un Index librorum prohibitorum.
La parte "antica" de Fondo costituisce una sorte di storia della medicina ce non trascura il diritto, la morale, la religione.
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