CESARE PASCARELLA
S O N E T T I
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NUOVA RISTAMPA
riveduta e corretta dall'autore
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STEN EDITRICE
GIA' AZIENDA DELLA SOCIETA' TIPOGRAFICO-EDITRICE NAZIONALE
(Roux e Viarengo, Marcello Capra, Angelo Panizza)
Torino, 1926
Brossura con sovraccoperta in pergamena, titolo impresso in rosso al piatto, pagine 180, formato cm. 15X22
Stato di conservazione: PERFETTO
Cesare Pascarella (Roma, 28 aprile 1858 - Roma, 8 maggio 1940) è stato un poeta e pittore italiano.
Ragazzino, l'avevano messo a studiare in seminario, a Frascati: scappò via. A leggere la sua produzione poetica non pare che quella prima esperienza lo abbia conciliato con gli ambienti religiosi.
Studiò poi all'Istituto di Belle arti, ma era molto più attratto dalla vita artistico-mondana della città che dagli studi accademici.
La nuova capitale ribolliva di novità, di idee, di progetti, di smanie: il ventenne Pascarella vi si tuffò e cominciò a frequentarne gli artisti mondani e innovatori, partecipando alle attività dei "XXV della campagna romana" (dove era noto per i suoi asinelli), frequentando il Caffè Greco, stringendo rapporti con gli artisti più simili a lui per irrequietezza e bisogno di nuovo, collaborando con la Cronaca bizantina e successivamente con il Fanfulla della domenica, che pubblicano le sue prime cose.
La nota caratteristica della sua personalità è l'irrequietezza: dopo il viaggio in Sardegna del 1882 con D'Annunzio e Scarfoglio alla scoperta di un mondo considerato misterioso ed arcaico, continua a viaggiare moltissimo (India, Giappone, Stati Uniti, Cina, Argentina, Uruguay), annotando nei suoi Taccuini disegni e osservazioni acute e caustiche. Tuttavia l'uomo è profondamente legato alla sua città, scenario privilegiato di molte sue opere, e abitò per tutta la vita in Campo Marzio, tra via dei Portoghesi, via dei Pontefici all'Augusteo, via della Scrofa, via Laurina, via del Corso.
Pubblica, nel frattempo, Villa Gloria (1886), 25 sonetti sul tentativo dei Fratelli Cairoli di liberare Roma e conclusosi tragicamente con lo scontro di villa Glori. I sonetti furono celebrati dal Carducci, mentre il lavoro più noto, La scoperta de l'America (di cui dà letture pubbliche sempre più richieste) è del 1894, ma non mancano elzeviri, resoconti e collaborazioni. I Sonetti, del 1904, raccolgono le sue opere sparse dal 1881.
È anche un grande camminatore (e i resoconti di queste esperienze finiscono ugualmente nei taccuini e nella sue collaborazioni giornalistiche) e poi recita in teatro.
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