Confessione africana ''Martin du Gard Roger''
Su un piroscafo che percorre di notte il Mediterraneo diretto a Marsiglia, uno scrittore raccoglie la "confessione" di un amico italiano proveniente da una città della costa africana. Molti anni prima, la lunga convivenza con la sorella, con cui aveva condiviso per anni la stessa camera, isolata dal resto dell'abitazione, aveva favorito la nascita di un legame molto stretto, fatto di confidenze e complicità. Con l'età adulta questo legame si era trasformato improvvisamente in una relazione incestuosa, portata avanti per lungo tempo, senza lasciare spazio a riflessioni o sensi di colpa e interrottasi solo quando il fratello era partito per il servizio militare e il padre aveva costretto la sorella a sposarsi, senza sapere che essa era incinta. Diventati a poco a poco indifferenti l'uno all'altra, a entrambi questa vicenda finirà per apparire come un episodio marginale, ridotto al livello di una passione puramente fisica. Per narrarla, Du Gard adotta uno stile asciutto e diretto, adeguandosi al racconto "preciso, scevro di ogni sentimentalismo" del suo interlocutore. Ma se gli aspetti più crudi di questa vicenda scabrosa sembrano perdere così un poco della loro eccezionalità e diventare quasi ordinari, è solo perché contemporaneamente, i rapporti familiari più stretti si rivelano le maschere di un mondo intricato di sentimenti oscuri e torbidi.
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