EQUISTELLE
Le strabilianti vite dei cavalli più famosi del mondo
Gian Maria Madella-Piolini
Candido come Pegaso, notturno e tenebroso come Sleipnir, divo del cinema come Furia, arrogante e impertinente come Jolly Jumper, feroce come Bucefalo, misterioso e selvaggio come l'Unicorno, folle come Ronzinante, diabolico come tutti i destrieri neri: il cavallo è sempre stato il più importante compagno dell'uomo. Il legame che unisce l'uomo al cavallo viene da lontano, viene dal profondo.
Cosa sarebbe la vita dell'uomo senza i cavalli? E, soprattutto, cosa sarebbe stata, visto che non esiste condottiero, esploratore, generale, imperatore, eroe del West, che non abbia legato il suo nome e le sue imprese al proprio cavallo?
E che dire dei cavalli che compaiono come inseparabili e silenziosi compagni nelle sepolture di principi e guerrieri?
Contemporaneamente simbolo solare e lunare, il cavallo accompagna le figure degli dei e degli eroi nell'immaginario religioso dall'Egitto alla valle del Danubio, al Nord Europa. Anche i santi cavalieri dell'iconografia cristiana appartengono agli stessi moduli espressivi.
In molti casi può parlare ed ha doti di chiaroveggenza, è un indovino e possiede poteri magici. Come grande figura lunare, si collega ai cosiddetti cavalli infernali, neri e terrificanti o ai cavalli pallidi, di biancore cadaverico che abbondano nelle fiabe e nelle leggende della tradizione europea.
Nel suo aspetto solare, è il cavallo bianco che ogni eroe cavalca per sconfiggere il male.
In ogni caso, che sia legato al mistero e alla magia, alla storia antica e ai miti, o alla moderna iconografia del cinema e della Tv, il cavallo rimane nei secoli un formidabile amico di vita e di viaggio. E allora che il nostro viaggio abbia inizio...
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