Ceramica Fabris-Italia originale 1930/35. Scultura in porcellana che rappresenta il Signor Bonaventura . Modellata a stampo con decoro in policromia . Marchio di fabbrica sotto la base con unâ€(TM)ancora rossa e il numero di serie N.189 del catalogo che ne identifica lâ€(TM)autenticità
Dimensioni: diametro cm 13 altezza cm 31.
La porcellana è in perfette condizioni e appartiene alla mia collezione di famiglia
Il Signor Bonaventura è un personaggio dei fumetti nato nel 1917 dalla fantasia di Sto ( Sergio Tofano) ed è apparso sulle pagine del Corrierino dei Piccoli per diversi decenni sino al 1953. Bonaventura pupazzo dalla caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi ed il fedele cane bassotto al fianco era il personaggio squattrinato strampalato e stralunato che alla fine delle sue divertenti e gaie avventure diventava sempre milionario.
Biografia
Fabris si formò presso il Regio Istituto di Belle Arti di Venezia tra il 1905 e il 1906.Nel 1912 dopo un periodo di insegnamento si trasferì a Bassano per insegnare nella Scuola di Disegno e rilevò la Premiata Fabbrica Maioliche Artistiche del Prof. Raffaele Passarin.. Nel 1916 decise di trasferirsi a Milano. Nel 1918, un amico architetto lo aiutò ad aprire uno studio d'arte in via Lanzone a Milano, dove si dedicò alla realizzazione di grandi sculture in bronzo e alla produzione di terraglie Nel 1923 la Manifattura Italiana Porcellane Artistiche Fabris Milano è presente alla prima Fiera Campionaria di Milano.I soggetti proposti da Fabris ottengono un grande successo e il suo laboratorio viene visitato da personalità della cultura, teatro, cinema e politica. Per Gabriele D'Annunzio realizzò alcuni pezzi che si trovano al Vittoriale. Come altri artisti dell'epoca (Arturo Martini, Guido Cacciapuoti,Merli,Tay), Fabris crede nel multiplo d'arte, piccola scultura da riprodurre in serie limitata.Nel 1927 la manifattura Fabris e la Richard-Ginori sono le uniche produttrici di porcellana a comparire con foto di numerosi pezzi nella Enciclopedia delle Moderne Arti Decorative Italiane, nel terzo volume dedicato alle arti del fuoco.
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