Marca : Fiat
Modello : Dino
Tipologia : Cabriolet / Roadster
Chilometri : 47300
Cambio : Cambio manuale
Carburante : Benzina
Classe emissioni : Euro 0
Colore : Rosso
Prima immatricolazione : Gennaio 1968
? 180.000,-
Usato
47.300 km
01/1968 Anno
118 kW (160 CV)
Benzina
Maggiori dettagli
Carrozzeria: Cabrio Tipo di cambio: Manuale Marce: 5 Cilindrata: 1987 cm³ Cilindri: 6 Alimentazione: Benzina Porte: 2 Colore esterno: Rosso Finiture interni: Nero
Descrizione del veicolo
FIAT Dino Spider 2000, targa oro ASI, condizioni ottime, gallettoni, targa nera Varese
Fiat Dino
La Dino è un'automobile sportiva prodotta dalla FIAT tra il 1966 ed il 1972.
Il contesto
La Dino nacque da un accordo tra la FIAT e la Ferrari, siglato per l'esigenza della Casa di Maranello di costruire rapidamente un numero sufficiente di motori Dino (così chiamati perché derivati da un progetto del 1956dello scomparso figlio di Enzo Ferrari, Alfredo, detto Dino) per ottenere l'omologazione in Formula 2 della Ferrari Dino 166 F2.[1]
Così, accanto alle più costose Dino 206 GT, venne deliberata la produzione di più abbordabili (anche se sempre costose) versioni a marchio FIAT. In realtà, la condivisione tecnica tra le "Dino" della Ferrari e quelle FIAT era limitata al motore V6.
Le Dino 206 GT non venivano commercializzate con il marchio Ferrari, bensì con il marchio Dino, senza scritta Ferrari né sui motori né sui cofani e senza il cavallino rampante, che venivano riservate alle Ferrari 12 cilindri.
La versione spider
Sul modello FIAT, invece, l'impostazione tecnica era totalmente diversa e piuttosto classica: motore anteriore, trazione posteriore, avantreno a ruote indipendenti con triangoli sovrapposti, retrotreno a ponte rigido, cambio manuale a 5 marce e freni a disco (con servofreno) su tutte le ruote. La prima "Dino" della FIAT ad essere presentata fu, nella primavera del 1966, la Spider, una due posti secchi disegnata da Pininfarina e non priva di similitudini estetiche coi modelli Ferrari (e non era un caso, visto che derivava da alcuni bozzetti che lo stilista aveva presentato proprio alla Casa di Maranello). Oltre che del design Pininfarina si occupò anche della costruzione del modello presso i suoi stabilimenti[2].
L'esuberante e scorbutico motore V6 di 1987 cm³, tutto in alluminio e dotato di distribuzione a 4 alberi a camme in testa (2 per bancata), metteva in crisi il retrotreno. L'abbondante potenza (160 cv a 7200 giri/minuto) erogata in modo poco lineare, il passo corto (2256 mm) e l'arcaica geometria della sospensione posteriore, rendevano la Dino una vettura molto nervosa. Inoltre il basamento in alluminio del V6 soffriva i repentini sbalzi di temperatura, che tendevano a deformare le canne dei cilindri.
La produzione cessò nel 1972. Nessun modello ne raccolse l'eredità.
La produzione
In tutto sono state prodotte 7.651 FIAT Dino, il 79% delle quali (6.068) con carrozzeria coupé. La ripartizione tra i modelli è la seguente:
Dino Spider 2.0: 1163 esemplari (Telai AS)
Dino Spider 2.4: 420 esemplari (Telai BS)
Dino Coupé 2.0: 3670 esemplari (Telai AC)
Dino Coupé 2.4: 2398 esemplari (Telai BC)
Per ottenere la sospirata omologazione fu organizzata una prima serie di 500 spyder; telai AS00001 - AS 000500; caratterizzati dall'assenza dell'accensione elettronica Dinoplex.
ULTERIORI FOTO E DESCRIZIONE SUL SITO:
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