Giorgio Saviane
Il Papa
Rizzoli
La Scala
Traduzione: -
Introduzione: -
Anno: 12 marzo 1963
I edizione
Pagine: 283 + Indice + Collana
Codice ISBN: -
Copertina: cartone editoriale.
Stato: Buono stato. Molto buono.
Peso del libro: gr. 570
Misure del libro: cm 14,50 x cm 22,50
La fotografia riproduce il libro.
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Contenuto: Edito nel 1963, proprio all'alba delle riforme introdotte dal Concilio Vaticano II, "Il papa" racconta la vicenda di Claudio, dalla fanciullezza trascorsa in un paesino veneto, sino alla fumata bianca che lo fa salire al trono di Pietro. Saviane, pur incentrandosi sulla figura di Claudio e sui suoi dilemmi spirituali, descrive con grande attenzione un'Italia di provincia bigotta, sempre pronta ad inginocchiarsi di fronte al potere, ma spietata nei confronti degli ultimi e dei deboli; in questo senso, la vicenda individuale del protagonista si combina con le vicende collettive di un paese in cambiamento.
Il romanzo è tutto costruito intorno alla crescita spirituale del protagonista; il suo sentimento religioso, però, non è sereno, appagato ed appagante: è sentito a volte come minaccia, conflitto, si potrebbe addirittura definire una condanna. Claudio vive la fede in maniera ansiosa, tormentosa: dalla fanciullezza, quando era atterrito dalla paura dell'inferno, sino all'età adulta, quando vive il conflitto tra lo spirito e i sensi. Alla luce di ciò si potrebbe sostenere che il romanzo è incentrato su alcune dicotomie, che diventano spietati conflitti nella mente del protagonista: in primis, il conflitto tra un'esistenza votata al senso, seducente ma indirizzata irrimediabilmente alla dannazione eterna, ed una vissuta nel segno della spiritualità, l'unica che, mortificando il corpo ed esaltando lo spirito, è in grado di elevare l'uomo verso Dio. A mio avviso sono i personaggi "minori" che incarnano i due opposti poli del conflitto: Ginevra è l'eros negato, l'onorevole rappresenta la religiosità fasulla asservita al potere, Don Pietro è lo spettro di una Chiesa contro cui il protagonista combatte.
Lo stesso Claudio non è un personaggio limpido fino in fondo e di ciò egli si rende amaramente conto. Quest'ultimo aspetto ha destato scalpore, in quanto Saviane ha voluto mettere in evidenza come l'uomo, anche una volta divenuto papa, mantenga tutte le sue debolezze e contraddizioni. Tuttavia, nonostante le insidie che in forma di tentazioni si contrappongono all'ascesa al soglio pontificio, alla fine il tormentato Don Claudio riuscirà a diventare papa. Errerebbe tuttavia chi ritenesse che ciò rappresenti un lieto fine: al soglio pontificio Claudio riuscirà ad arrivare solo novantenne, quando, stanco e malato, nessuno è più pronto a dargli retta, né ad assimilare le sue idee di rinnovazione della fede e dello spirito. E così, con la sua voce sopraffatta dal coro della cattedrale, si chiude il romanzo, nella consapevolezza che quando la voce che parla è quella del potere, inevitabilmente essa perde ogni attrattiva per quelli che sono costretti ad ascoltare. E alla fine Claudio, anche se papa, rimane solamente un uomo, perennemente alla ricerca e costretto ad accettare la sconfitta.
- Premio Selezione Campiello 1963
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