Il cinema oggi
GRANDI TEMI
ISTITUTO GEOGRAFICO DE AGOSTINI – NOVARA
1^ edizione 1977
AUTORE: AUTORI VARI
I GRANDI REGISTI DEGLI ANNI '60 E '70, A CURA DI CARLOS SAURA
Il cinema nella cultura
contemporanea
Copertina rigida illustrata "Federico Fellini", legatura editoriale, pagine 128, formato cm. 15,5X19,5
Volume in perfetto stato di conservazione
Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993) è stato un regista e sceneggiatore italiano. È considerato universalmente uno dei più grandi ed influenti cineasti della storia del cinema mondiale. Già vincitore di quattro premi Oscar al miglior film straniero, per la sua attività da cineasta gli è stato conferito nel 1993 l'Oscar alla carriera. Vincitore due volte del Festival di Mosca (1963 e 1987), ha inoltre ricevuto la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985.
Nell'arco di quasi quarant'anni - da Lo sceicco bianco del 1952 a La voce della luna del 1990 - Fellini ha "ritratto" in decine di lungometraggi una piccola folla di personaggi memorabili. Definiva se stesso "un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo". Ha lasciato opere indimenticabili, ricche di satira ma anche velate di una sottile malinconia, caratterizzate da uno stile onirico e visionario. I titoli dei suoi più celebri film, La strada, Le notti di Cabiria, La dolce vita, 8½ e Amarcord - sono diventati dei topoi citati, in lingua originale, in tutto il mondo.
Carlos Saura (Huesca, 4 gennaio 1932) è un regista spagnolo.
Nasce nel 1932 in Aragona. La famiglia di suo padre è di origine marocchina, quella di sua madre di origine sefarditica. Dopo un'infanzia trascorsa tra Cuenca (alla quale nel 1958 dedicherà un documentario), Barcellona e Valencia, si trasferisce alla fine della guerra civile a Madrid, dove completa gli studi superiori.
Appassionato di fotografia, a 18 anni espone i suoi primi lavori in una mostra collettiva ed entra nel mondo dell'arte di avanguardia assieme al fratello Antonio, pittore professionista. Nel 1952 si iscrive ad una scuola sperimentale di cinematografia e si diploma quattro anni dopo in regia presentando come saggio finale il documentario La tarde del domingo (t.l. Domenica pomeriggio). Dal 1957 al 1965 rimane nello stesso istituto lavorando come docente, e realizza alcuni cortometraggi tra cui uno dedicato a suo fratello pittore.
Il suo primo film a soggetto risale al 1959. Si tratta di Los golfos (t.l. I monelli), un film su un gruppo di ragazzi "sbandati" della periferia madrilena, uno dei quali sogna di uscire dallo squallore diventando torero. Il film, girato in esterni con camera a mano, si ispira ai modelli del neorealismo italiano e del cinéma vérité francese. Partecipa al Festival di Cannes 1960 dove ottiene un buon successo di critica ma, per superare il visto di censura, deve subire pesanti tagli e giunge nelle sale spagnole solo due anni dopo.
Nel 1963 Saura realizza I cavalieri della vendetta (Llanto por un bandido), film in costume ambientato nell'ottocento e intanto, insieme ad altri registi del nuevo cine spagnolo, si adopera per far tornare in patria Luis Buñuel. Del 1965 è La caccia (La caza), che inaugura la sua collaborazione con l'amico-produttore Elias Querejeta. Questa collaborazione rimane stabile per quasi tutti i film successivi del regista e si basa su un rapporto di fiducia grazie al quale il regista si garantisce una piena libertà di espressione.
Il secondo incontro decisivo nel percorso artistico di Saura è quello con Geraldine Chaplin, che diventa in seguito la musa e la protagonista di molti suoi film, a partire da Peppermint frappé (1967), che vince al Festival di Berlino l'Orso d'argento nel 1968 e, di seguito, Stress es tres, tres (1968), La madriguera (1969), Anna e i lupi (Ana y los lobos) (1973). Il rapporto artistico diventa anche una lunga relazione sentimentale, da cui nel 1974 nascerà uno dei sette figli del regista.
Il sodalizio artistico con la figlia del grande Charlie Chaplin continua con Cría cuervos, che nel 1976 vince a Cannes il premio speciale della giuria, con Elisa, vita mia (1977), Gli occhi bendati (1978) e Mamà compie 100 anni (1979).
Nel 1981, con In fretta in fretta (Deprisa, deprisa) vince al Festival di Berlino un contestatissimo Orso d'Oro.
Dedicati alla danza sono i film Bodas de sangre - Nozze di sangue del 1981, Carmen Story del 1983, L'amore stregone del 1986, Flamenco del 1995 e Tango del 1998.
Dedicato invece alle Olimpiadi disputate a Barcellona nel 1992, è Marathon, documentario ufficiale dei giochi.
Tre film di Carlos Saura hanno ricevuto una nomination all'Oscar al miglior film straniero: Mamà compie 100 anni nel 1980, Carmen Story nel 1984, e Tango nel 1999, ma nessuno dei tre ha vinto la statuetta.
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