Elisabetta Werner
Il Vincitore
Adriano Salani, Editore
1931
Bellissima illustrazione all'antiporta, copertina rigida con titoli e fregi al dorso e al piatto con scritte in oro e legatura in tutta tela, pagine 360, formato cm. 11X16
Stato di conservazione: ottimo come da foto
Elisabetta Werner (1838 - 1918), pseudonimo di Elisabetta Bürstenbinder, scrittrice tedesca.
Pasqua era giunta, la festa della luce e della liberazione per tutta la natura! L'inverno aveva dato il suo addio, ravvolto in un fosco velo di nebbie, e sopra le turgide nuvole in corsa s'avvicinava ora la primavera. Aveva spedito innanzi i suoi messaggeri di tempesta per destare la terra dal lungo sonno, ed essi fremevano su boschi e piani, battevan le ali sulle cime possenti dell'alpe e sconvolgevano il mare dal profondo. Era nell'aria come un lottare e un muggire selvaggio, e ne usciva tuttavia quasi un grido di vittoria: ché tra le burrasche di primavera, frementi di vita, s'annunciava la resurrezione.
Il conte Steinrück, oltre il figlio aveva avuto una figliola, bella e di molte qualità, la prediletta del padre, al quale rassomigliava nel carattere. Ella doveva sposare il parente ora morto. La cosa era da lungo decisa in famiglia, e perciò la contessina aveva spesso abitato per intere settimane in casa dei futuri suoceri.
Ma, prima ancora del fidanzamento ufficiale, la giovinetta, allora diciottenne, fu colta da una di quelle passioni che conducono nevessariamente all'infelicità, non per la diversa condizione sociale degli sposi o perché provochino discordie familiari, ma perché vi manca quello che soltanto può rendere felici e durevoli simili unioni, cioè l'amore. Era stata un'ubriacatura, alla quale seguirono pentimento e delusione, ma quando era ormai troppo tardi.
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