GIOACCHINO VOLPE
L'ITALIA CHE FU
Edizione: Le Edizioni del Borghese
Anno di pubblicazione: gennaio 1961
Genere: Guerra
Soggetto: Fascismo
Copertina morbida editoriale illustrata, pagine 662, formato cm. 11,5X20
Come un italiano la vide, sentì, amò
di Gioacchino Volpe
Stato di conservazione: molto buono
Gioacchino Vólpe, - Storico italiano (Paganica, L'Aquila, 1876 - Santarcangelo di Romagna 1971). Insegnò storia moderna presso le univ. di Milano e di Roma; nazionalista, aderì al fascismo. Nei suoi studi rivolse particolare attenzione alla dimensione economico-giuridica e presentò la storia d'Italia come un processo in ascesa culminato nel fascismo. Tra le opere: Il Medioevo (1927), L'Italia in cammino (1927), Italia moderna (1943-52).
Vita e opere. Prof. di storia moderna all'Accademia scientifico-letteraria di Milano (dal 1906), poi alla facoltà di scienze politiche di Roma (1924-40). Vicino al nazionalismo corradiniano, confluì nel movimento fascista e fu deputato al parlamento nella XXVII legislatura (1924-29); accademico d'Italia e segretario dell'Accademia (1929-34); socio nazionale dei Lincei (1935-46); direttore della Rivista storica italiana (1935-42); direttore della sezione di storia medievale e moderna dell'Enciclopedia Italiana. Iniziò il lavoro storiografico con studi sul Medioevo, soprattutto nel periodo comunale, cui dedicò ricerche originali, alcune delle quali sono raccolte in Medioevo italiano (1923), altre in Momenti di storia italiana (1925), che comprende anche studi di storia moderna. Significativi degli orientamenti storiografici di V. nel primo periodo della sua attività sono i saggi apparsi sulla rivista Rinascimento (1907-12) e poi riuniti in Movimenti religiosi e sètte ereticali nella società medievale italiana, sec. XI-XIV (1922), in cui l'eresia medievale è analizzata come espressione dei conflitti sociali dell'epoca. Ulteriori analisi della vita medievale italiana sono in Volterra (1923) e Lunigiana medievale (1923), sempre nell'ispirazione della scuola economico-giuridica. Un'opera di sintesi è invece Il Medioevo, in cui centrali e fortemente efficaci risultano le pagine sulla rinascita demografica ed economica dopo il Mille. L'attività di V. si spostò poi verso la storia contemporanea, nella quale portò un interesse preminente per i problemi dello stato e della classe politica. Non per questo venne meno l'attenzione all'Italia popolare e contadina: in L'Italia in cammino è ribaltata la priorità attribuita dalla storiografia crociana alla storia delle idee, e al centro dell'analisi sono posti la protesta sociale del Mezzogiorno e i connessi problemi dell'emigrazione. Il frutto più maturo e complesso della storiografia contemporanea di V. sono i 3 voll. di Italia moderna. Altre opere: Storici e maestri (1926, 2a ed. accresciuta 1967); Francesco Crispi (1928); Guerra, dopoguerra, fascismo (1928); la storia del fascismo nell'Enciclopedia Italiana (1932); Storia della Corsica italiana (1939); L'Italia come era (1961).
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