LIDIA TORRETTA
L'Unione fa la Forza
DITTA G. B. PARAVIA
TORINO-ROMA-MILANO-FIRENZE-NAPOLI-PALERMO
1914
Racconto per i fanciulli
con illustrazioni dell'artista
Leonida Edel
Brossura editoriale perfetta, volume formato cm. 14X21,5, rilegatura editoriale originale, pagine 86.
Stato di conservazione: OTTIMO esemplare come mostrano le foto
Leonida EDEL, nacque a Parma il 23 dic. 1864 da Leopoldo, modenese di nascita, ma di origine alsaziana, poeta e pittore dilettante, capitano del regio esercito, "ammirato suonatore di tromba" (cfr. la lapide nella chiesa parmense di S. Uldarico), e da Letizia Naudin (Parma, Arch. stor. comun., Registri di popolazione 1865-1871). Ammesso nel 1878, dopo la scuola preparatoria, alla Reale Accademia di belle arti, si diplomò ai corsi di architettura e ornato, sotto la guida dell'architetto P. Soncini e dello scenografo e decoratore G. Magnani, nel 1885 (Atti della Accademia parmense di belle arti, 1878-1893).
L'alta qualità della scuola scenografica parmense e il clima romantico-naturalistico della pittura legata alla generazione di artisti quali C. Barilli, G. Giacopelli e il più anziano G. Boccaccio produrranno più di un riflesso nella formazione dell'Edel. Più forte, tuttavia, è da ritenersi la tradizione artistica familiare che, per lo stimolante incrocio di personalità, favori la propensione alle arti grafiche e applicate. Il nonno materno, infatti, Giuseppe Naudin (1791-1872), miniaturista e acquarellista, presso la corte di Maria Luigia era "pittore di camera" e "educatore" artistico della duchessa. Inoltre la formazione artistica dell'E. negli anni parmensi fu comune a quella di Alfredo Leonardo (cfr. voce), suo cugino sia da parte materna che paterna (i fratelli Edel. Giuseppe e Leopoldo sposarono due sorelle Naudin, figlie del miniaturista).
Nel 1886 l'E. si trasferi a Roma, dove ebbe inizio la sua collaborazione grafica con l'editore torinese E. Perino, divenendo, insieme con Carnuar (O. F. Maruca) e O. Rodella, l'illustratore privilegiato dei più innovativi progetti periniani, legati alla riproposta dei romanzi d'appendice e alla narrativa a dispense, entrambi ormai concreti esempi di una nascente industria culturale.
Nei libri illustrati dall'E., particolarmente per la "Biblioteca fantastica", emerge una grafia a penna di agile scorrevolezza, con guizzi di un liberty un po' greve grazie anche all'uso del papier procédée, procedimento zincografico per cui si ottenevano disegni stampati a mezza tinta, molto luminosi (Pallottino, 1988, pp. 176 s.). La produzione dell'E., tuttavia, risenti delle tendenze popolar-demagogiche e delle inclinazioni sabaude dell'editore (C. Ruberti, Lo scudiero di Umberto Biancamano; Il Conte Verde; Il cavaliere di ferro, 1894). L'E. esordi con i cinquanta disegni de Il processo dei milioni di E. Mazzabotta (1886); continuò con le sessanta illustrazioni per Le astuzie di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1887) e le Astuzie sottilissime di Cacasenno (1888) di G. C. Croce. Illustrò inoltre le venti tavole per i Promessisposi di A. Manzoni, uscite a dispense nel 1888, e nello stesso anno Nei regni incantati e Nei paesi delle fate di O. Roux, autore ripreso nel 1895 con le Novelle fantastiche.
L'E. mori a Torino il 14 maggio 1940.
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