Comune:Ravenna (RA)
Libri per lo studio:No
Il manoscritto risale agli ultimi anni del secolo XV ed è uno dei più decorativi tra i cosiddetti Libri d'Ore che si diffusero in Francia e nei Paesi Bassi nel tardo Medioevo e costituirono, fino Rinascimento, i libri della preghiera privata dove la bellezza delle miniature, poste a illustrare prevalentemente i cicli narrativi dedicati alla vita della Vergine Maria e alla Passione di Cristo, potevano accrescere il piacere o l'intensità dei momenti di meditazione individuale Il codice presenta un ampio e complesso apparato illustrativo quale concorsero più artisti, ma che reca il segno, altissimo e inconfondibile, di Simon Marmion, il grande maestro di Amiens autore del ciclo di miniature a piena pagina più antico del manoscritto napoletano, forse l'ultimo dell'artista Di committenza sconosciuta, le Horae sono tradizionalmente collegate re di Francia Carlo VIII per la presenza, sul verso della seconda carta del manoscritto, dello stemma del sovrano (tre gigli d'oro su campo blu, in un medaglione sormontato dalla lettera K coronata) Più probabilmente la Flora giunse a far parte delle collezioni reali come regalo Il manoscritto confluì successivamente nella raccolta farnesiana che, avviata da Alessandro Farnese (futuro papa Paolo III), fu fatta trasferire a Napoli da Carlo di Borbone nel 1734 circa Successivamente, passò nella Reale Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli dove è tuttora conservato
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