MARIO SOLDATI
LO SMERALDO
Letteratura Italiana del Novecento
Introduzione sul risvolto di Cesare Garboli
ARNOLDO MONDADORI EDITORE
Prima edizione ottobre 1974
Volume cartonato editoriale con sovraccoperta, pagine 369, formato cm. 13,5X20,5
Stato di conservazione: OTTIMO come da immagini
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Mario Soldati (Torino, 17 novembre 1906 - Tellaro, 19 giugno 1999) è stato uno scrittore, regista e sceneggiatore italiano.
Mario Soldati compie gli studi all'Istituto Sociale dei Gesuiti. Si diploma a diciassette anni e s'iscrive alla facoltà di lettere. La Torino degli anni venti è quella dell'intelligenza di Piero Gobetti, della pittura di Felice Casorati e del mecenatismo di Riccardo Gualino. Gli amici più cari sono Mario Bonfantini, Giacomo Debenedetti, Carlo Levi, Giacomo Noventa.
Nel 1925 pubblica il dramma Pilato. Nel 1927 si laurea in storia dell'arte con Lionello Venturi discutendo una tesi su Boccaccio Boccaccino (pubblicata nel 2009 [1][2]), pittore del Cinquecento, e cura il catalogo della Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino. Ottiene poi una borsa di studio della durata di tre anni presso l'Istituto d'Arte di Roma dove incontra Adolfo Venturi e Pietro Toesca. Nel 1929 vi è l'esordio come narratore, con il libro di racconti, Salmace. All'inizio del terzo anno, l'offerta di una nuova borsa di studio lo induce a lasciare Roma e a partire per New York, dove insegna alla Columbia University.
Nel 1931 ritorna in Italia deluso di non essere riuscito a diventare cittadino americano. Si sposa e inizia a lavorare per la Cines-Pittaluga, la realtà più importante del cinema italiano.
Sul set, inizia come ciacchista, ha l'impressione che i suoi studi umanistici e artistici non servano più a nulla così come i suoi libri e i suoi articoli. L'incontro, però, con l'allora presidente della Cines Emilio Cecchi, e la sua stima, lo conducono nel settore 'soggetti', dove inizia la carriera di sceneggiatore, continuando a collaborare con Mario Camerini come aiuto regista.
Nel 1934, a causa dell'insuccesso del film Acciaio (tratto da un soggetto di Pirandello a cui collabora come sceneggiatore), Soldati viene licenziato.
Si trasferisce a Corconio, frazione di Orta San Giulio, un piccolo paese sul lago d'Orta. Lontano da Roma e dal cinema, vi rimane per due anni, durante i quali scrive 'America Primo Amore' e vari altri scritti.
Nel 1936 il regista Mario Camerini lo rivuole a Roma.
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