Luigi Capuana
Una birichinata
Editore Salvatore Biondo - Palermo
1898
Collana Bibliotechina aurea illustrata
N. 2
Copertina morbida, pagine 23, formato cm. 12,5X19
Illustrazioni
acquerelli di Corrado Sarri
Condizioni: OTTIME come mostrano le immagini
Luigi Capuana (Mineo, 28 maggio 1839 - Catania, 29 novembre 1915) è stato uno scrittore, critico letterario e giornalista italiano, teorico tra i più importanti del Verismo.
Scrittore, critico letterario e teatrale.
Primogenito di Gaetano Capuana e Dorotea Ragusa, nacque all'interno di un'agiata famiglia di proprietari terrieri. Dopo aver frequentato le scuole elementari a Mineo, all'età di dodici anni fu iscritto al Reale Collegio di Bronte, uno dei più prestigiosi collegi della Sicilia che dovette però lasciare, per motivi di salute, dopo soli due anni, proseguendo gli studi da autodidatta. Fu di questo periodo l'inizio del suo interesse per la lettura. Nel 1857, per volere della famiglia, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Catania, ma nel 1860 abbandonò gli studi per andare a combattere al fianco di Giuseppe Garibaldi. Nel 1864 si stabilì a Firenze e lavorò come critico teatrale per il quotidiano "La Nazione". Nel 1866 pubblicò sul quotidiano fiorentino la sua prima novella intitolata "Il dottor Cymbalus" ispirata ad un racconto di Alexandre Dumas (figlio). Nel 1868 tornò in Sicilia e divenne ispettore scolastico, poi consigliere comunale ed infine sindaco di Mineo. Nel 1875, su consiglio dell'amico Giovanni Verga, si trasferì a Milano dove collaborò come critico letterario e teatrale per il "Corriere della Sera". Dal 1880 visse in prevalenza tra Roma e Catania dove tornò definitivamente nel 1902, chiamato dalla locale università per insegnare lessicografia e stilistica. Come Giovanni Verga, il Capuana usò la terra di Sicilia come sfondo per quasi tutti i suoi romanzi e le sue novelle. La sua opera narrativa fu molto ricca: il romanzo "Giacinta" fu considerato il manifesto del verismo italiano. Nel 1901 fu pubblicato il suo più famoso romanzo "Il marchese di Roccaverdina" al quale lo scrittore aveva dedicato vent'anni di fatiche: è la storia di un proprietario terriero innamorato di una contadina alla quale fa sposare un suo fattore con la promessa che il matrimonio non sarebbe stato consumato, ma il sospetto che la promessa non fosse stata mantenuta, lo spinse ad assassinare il fattore. Pubblicò anche numerose raccolte di novelle tra cui particolarmente riuscite "Le appassionate" (1893) e "Le paesane" (1894). Morì il 29 novembre 1915 poco dopo l'entrata in guerra dell'Italia.
Corrado SARRI nasce a Firenze il 5 maggio 1866. Pittore, illustratore e caricaturista, studia all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Illustra moltissimi libri di letteratura popolare, in gran parte rivolti ai ragazzi.
Per Le Monnier illustra libri di Fanny Vanzi Mussini. Intorno al 1900 arricchisce dei suoi acquerelli la Bibliotechina aurea illustrata delle edizioni Biondo di Palermo.
Collabora anche con Vamba per il Giornalino della domenica e con alcune collane Bemporad.
Disegna per i libri editi da Giuseppe Nerbini. Nel 1907-1908 illustra anche vari libri di Luigi Capuana, tra cui le opere di protofantascienza "Nell'isola degli automi", "Nel regno delle scimmie", "Volando" e "La città sotterranea".
Disegna per i periodici delle edizioni Picco e Toselli, di Torino, come Il mio romanzo.
Illustra volumi della Biblioteca dei miei ragazzi e di altre collane dell'editore Salani.
Collabora con l'Avventuroso dell'editore Nerbini illustrando anche l'albo a fumetti "Il gaucho nero" (1935), su testo dell'amico Paolo Lorenzini "Collodi nipote".
Nel 1936 illustra una bella edizione di Pinocchio per Bemporad.
Muore nel 1944.
(Tratto dalla fonte FFF)
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