Figlio dâ€(TM)arte e fanciullo prodigio, allâ€(TM)età di otto anni riesce a impressionare il pittore torinese Giacomo Grosso che per incoraggiarlo gli acquista due dipinti. Si forma artisticamente presso lâ€(TM)Accademia Albertina di Torino sotto la guida del padre Giuseppe Cavalla, di Andrea Marchisio e di Cesare Ferro.
Nel corso del triennio venne presso premiato con menzioni onorevoli e alla fine del terzo corso usufruisce di una lauta borsa di studio. Effettua un breve viaggio a Roma e successivamente lavora con il pittore Gino Mazzoli a Casale Monferrato. Nel 1924 giunge a Bordighera ove prende alloggio presso lâ€(TM)albergo Piccolo Lord. Stringe amicizia con Giuseppe Balbo, con cui intorno al 1931 intraprende un lungo viaggio di studio attraverso lâ€(TM)Europa fino
allâ€(TM)Africa nord occidentale.
Il viaggio protratto fino al 1935 termina ad Algeri ove le autorità locali sequestrano il camper che i due amici avevano battezzato â€Å"Caba†utilizzando le iniziali dei loro cognomi.
Nel 1938 è documentata la sua presenza in Albania a Tirana dove esegue decorazioni nel Palazzo Reale. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale vive per qualche tempo a Sturla: molte opere del breve soggiorno genovese portano la firma â€Å"Cavalin†probabilmente utilizzata per liberarsi da una certa forma di sudditanza psicologica nei confronti del padre. Tornato a Bordighera nel 1959 Mario Cavalla vi muore qualche anno dopo in solitudine.
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