Medaglia Fascista 2° Divisione CC.NN. Libica "28 Ottobre"

Tipologia : Militaria

Cedo una bellissima e particolare medaglia, di forma irregolare, è stata disegnata dall'incisore Buono che l'ha firmata e realizzata in bronzo nel 1941 per commemorare la costituzione in Africa Settentrionale della 2° Divisione CC.NN. Libica "28 Ottobre", avvenuta nel 1939.
L'iconografia è molto interessante, con molti riferimenti a quel particolare momento storico: sul dritto il volto di Mussolini, al centro, sfiorato dall'Ala della Vittoria, la piramide a sinistra ad indicare l'Egitto che intendevamo conquistare e i raggi di sole che, partendo dalla testa del Duce, rischiarano il cammino. Sul rovescio la Fiamma della Fede dalla quale si eleva un fascio littorio, inserita al centro di una grande "M" mussoliniana, con sotto il motto della divisione "SUMMA AUDACIA ET VIRTUS".
Medaglia assolutamente originale reca il nastro d'epoca anch'esso di colore nero (emblema del regime fascista) e giallo-rosso (a memoria della marcia su Roma). Questa medaglia è catalogata al nr. 158 del II Volume "Ieri ho visto il Duce".

Queste medaglie sono particolarmente rare in Italia mentre si trovano con maggior facilità in Sud Africa, da dove proviene questo esemplare, appartenuto ad una militare italiano fatto prigioniero durante le operazioni belliche in Africa Settentrionale e recluso nel campo di internamento di Zonderwater. Le divisioni CC.NN. vennero interamente distrutte durante l'offensiva inglese del 1940 ed è molto probabile che le medaglie, giunte ai reparti poco prima del disastro, siano state prese come "preda bellica" o "souvenir" dai vincitori, strappandole ai soldati prigionieri e avviati ai campi di prigionia in Sud Africa.

Il 10 giugno 1940 l'Italia entra in guerra accanto alla Germania; il comandante delle Forze Armate della Libia e Governatore è Italo Balbo che progetta un immediato attacco all'Egitto dove le forze inglesi sono poche, anche se ben armate. Sul confine occidentale con la Tunisia non c'è nulla da temere perchè la Francia è invasa dai tedeschi. Ma il 28 giugno Balbo muore in un incidente aereo a Tobruk e il comando passa a Rodolfo Graziani, Capodi S.M. dell'Esercito e nuovo Governatore della Libia. Graziani temporeggia mentre gli inglesi cominciano ad attaccare i nostri posti di confine. Solo il 15 luglio Graziani occupa Sollum, sulla costa egiziana, pochi chilometri oltre il confine. Il 13 settembre, per le insistenze di Mussolini, inizia finalmente l'invasione dell'Egitto lungo la litoranea fino a Sidi el-Barrani. Qui Graziani si ferma, si attesta e si fortifica: gli autocarri sono pochi, i rifornimenti difficili, manca l'acqua; i corazzati sono i piccoli e leggeri L3, buoni solo per l'esplorazione. La nostra aviazione martella le basi anglo-egiziane fino al canale di Suez, ma perdiamo troppi aerei, più per avarie che per il fuoco nemico. Il 9 dicembre scatta la controffensiva inglese: i campi italiani vengono circondati e distrutti, quattro divisioni libiche annientate, 38.300 i prigionieri italiani.
Tutto "rigorosamente" originale d'epoca al 100% e garantito!

Vengono postate alcune foto per farne ammirare la bellezza e la particolarità.

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