Tipologia : Naked bike
Chilometri : 11000
Marca : Mv Agusta
Cilindrata : 910
Carburante : Benzina
Prima immatricolazione : Marzo 2008
MV Agusta Brutale 910S perfetta, mai caduta, mai incidentata, vendo con dispiacere per non utilizzo
DESCRIZIONE
Questa MV Agusta pur con qualche anno sulle spalle, è ancora la più bella del reame.
Prezzo di listino 15.190 € ma basta osservare con attenzione i singoli dettagli che la compongono, la pulizia e la precisione degli assemblaggi nonché la dotazione tecnica, per spiegarsi il perché di tale cifra.
La 910, ha una bella iniezione di cavalli 139 CV (102,2 kW) a 11.00 giri min..
Anche la coppia è robusta, ben 9,8 kgm (96 Nm) erogati a 8.000 giri min
Di grande impatto la dotazione ciclistica, con l'affascinante telaio tubolare a traliccio in CrMo che abbraccia stretto stretto il propulsore, belli i cerchi a 5 razze, con l'anteriore parzialmente nascosto dai dischi freno flottanti da 310 mm e dalla coppia di pinze freno a sei pistoncini, impressionanti le "dimensioni" dell'avantreno, con la conosciuta forcella Marzocchi da 50 mm di diametro e le piastre, anzi piastrone di sterzo e relativo cannotto XL che garantiscono massima rigidità.
Dietro l'affascinante forcellone monobraccio in lega d'alluminio, che lascia parzialmente visibile (a causa del doppio terminale di scarico) il cerchio posteriore.
Il cruscotto è misto analogico e digitale - il tachimetro, contachilometri, temperatura liquido raffreddamento e orologio visualizzati dal display.
La posizione di guida è ottimale per una guida sportiva. Manubrio largo il giusto e pedane arretrate e alte.
Il propulsore alla prima apertura di gas si "rivela" senza mezze parole, in peso arriva a dichiarare 185 chili a secco.
Le prime impressioni di guida confermano che la Brutale è oltre che bella, è estremamente divertente. Piccola e agile e terribilmente potente, Troppo facile impennareâ€|davanti o dietro a vostra scelta, Freni e sospensioni risultano sovradimensionati per utilizzo stradale. Sono estremamente potenti e soprattutto modulabili, grazie ad un "attacco" morbido nella prima parte della frenata. Le sospensioni, hanno una taratura standard decisamente votata al rigido, ma è possibile ammorbidirle leggermente per meglio copiare le sconnessioni dellâ€(TM)asfalto, viste le infinite possibilità di regolazione sia della forcella sia del mono).
Ogni minima apertura di gas corrisponde ad una accelerazione corposa ed esuberante. Al comando del gas, che soffre di ipersensibilità, ci si deve fare l'abitudine. Basta prendere anche solo una leggera sconnessione dell'asfalto mentre si viaggia su strade veloci, per sentire la moto che accelera involontariamente.
L'erogazione è portentosa in fluidità, consentendo di riprendere dai regimi più bassi senza incertezze, potendo poi contare su di una erogazione spettacolare fino all'intervento del limitatore. il cambio a sei rapporti si distingue per precisione e rapidità, mentre la frizione, moderatamente leggera da utilizzare, ha il pregio di essere estremamente modulabile e precisa nello stacco.
Come facile da intuire, l'utilizzo cittadino mortifica la 910, ma lei da gran signora qual è non si tira indietro e sfodera l'arma dell'agilità, che unita alle dimensioni contenute permette di slalomare letteralmente tra le auto. Solo in prima marcia ed a bassissime velocità, si sente un effetto apri-chiudi nell'erogazione del motore che può infastidire nelle svolte più strette.
Unico appunto che si può da fare è relativo alla funzionalità dei due specchi retrovisori. Sicuramente belli ma decisamente poco funzionali.
Il misto medio veloce esalta oltre ogni modo la Brutale 910S. Difficile trovare una concorrente con un avantreno così preciso e comunicativo. La ruota anteriore rimane incollata all'asfalto e permette di eseguire alla perfezione quanto il pilota ha in mente di fare. Finita la curva, il discorso cambia, anche perché aprendo il gas, l'avantrenoâ€|tende a decollare sotto la spinta del quattro cilindri, che urla tutta la sua cattiveria.
Sul veloce, poco cambia, se non la spinta dell'aria che investe il pilota, il quale anche "conglobandosi" al serbatoio viene preso letteralmente a schiaffi dal vento.
Se si riesce a contrastare l'aria, però, la Brutale ripaga con tanta precisione e compostezza. Decisamente arduo mettere alle corde questa ciclistica su strade aperte al traffico, tanto meno in autostrada, dove il primo a cedere è sempre il guidatore. Proprio in quest'ultima situazione emerge anche l'unico difetto che può infastidire realmente chi guida, cioè le vibrazioni presenti sul manubrio agli alti regimi. Peccato veniale se si considera quanto scritto sopra.
Nelle curve è una piacere guidarla, si fa corpo facilmente con il mezzo, pronto a rispondere alle nostre sollecitazioni in ogni condizione, con fluidità e potenza. Il segreto della sua maneggevolezza è tutto nellâ€(TM)abbinata telaio motore: è una mille che nelle curve ha la leggerezza di una honda 600 Hornet.
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