Panca a inversione, vendita o noleggio da 1E al gg.
Panche a inversione poco utilizzate e come nuove in vendita da soli 80E.
Noleggio Panche a inversione da 70cent al gg (min. 7gg)
Trasporto a soli 5E zona Roma.
PANCA INVERSIONE : COME USARLA
Le indicazioni d'uso per la panca ad inversione sono piuttosto semplici ma richiedono tuttavia una certa attenzione. L'obiettivo finale è di stazionare nella posizione di verticale assoluta per un periodo di circa 3 minuti max, ma a questa condizione di giunge dopo circa 30-60 gg di impiego regolare e quotidiano. Si procede con cautela, sostando, durante la sessione, nelle posizioni intermedie di rotazione. Esempio 0 gradi (posizione orizzontale), poi a 20 gradi, poi a 45 gradi, poi a 60 gradi ed infine a 90 gradi. Ad ogni sosta si dedicano circa 20-30 secondi, come adattamento dell'organismo prima di passare allo stadio successivo. La posizione finale, 90 gradi, viene mantenuta inizialmente per 10 secondi, e se ne incrementa la durata di 5 secondi al giorno. Naturalmente alcuni individui potranno incrementare più velocemente e altri più lentamente. Uguale attenzione va posta nella fase di risalita, sempre stazionando nelle posizioni intermedie per i periodi indicati, e favorire quindi un nuovo adattamento al percorso inverso. Le sedute dovranno attuarsi lontano dai pasti e preferibilmente nella serata e al mattino.
Ricordiamoci di RESPIRARE (incamerare aria) in posizione diritta ed ESPIRARE (far fuoriuscire tutta lâ€(TM)aria) quando raggiungiamo la posizione ribaltata.
L'importanza della terapia a Inversione.
Non crediate che la terapia della panca ad inversione* per favorire la riduzione dei dolori alla schiena ed il benessere fisico sia nuova. E' documentabile che le prime applicazioni della terapia ad inversione sono state usate a partire dagli anni 400 D.C, quando Ippocrate, il primo padre della medicina, consigliava ai sofferenti di dolori alla schiena, la trazione spinale. La panca ad inversione non solo può essere utilissima per trattare i dolori alla schiena, ma riduce gli effetti negativi che la gravità ha sul fisico. Aiutata con appositi esercizi del metodo Asgard, la postura riassume naturalmente la sua fisionomia. Medici, specialisti, studiosi e sportivi, confermano la grande efficacia della terapia ad inversione antigravitazionale. Abbinandola al Metodo Asgard, il Vostro fisico sarà ulteriormente rimodellato. Da poco tempo, anche i corpi speciali dell'esercito americano, la usano regolarmente per mantenere in perfetta efficienza il loro fisico. Soli 10 minuti al giorno di panca ad inversione vi daranno sollievo, vi faranno sentire leggeri e rilassati.
Esercizio di Yoga. Semplice e veloce da fare prima o dopo la Panca ad Inversone :
Esercizi delle 2 posizioni :
1) In posizione prona ( a pancia in giù), allinea le braccia al corpo e mantenendo mantenendo addome e gambe aderenti al terreno, solleva , contemporaneamente, testa collo, spalle, dal terreno. Mantieni la posizione contando per dieci secondi e poi espirando l' aria che prima hai in spirato ritorna alla posizione precedente.
2) nella medesima posizione, solleva una gamba senza piegarla, più alta che puoi, ma senza esagerare. Mantieni la posizione per dieci secondi e poi riprendi la posizione di riposo. Ripeti con l'altra gamba.
Dopo una settimana sarai in grado di alzare contemporaneamente le due gambe. Alcune settimane di detti esercizi e ti ritroverai un addome piatto e muscoloso, una schiena dritta e robusta in grado di consentirti l'esecuzione dl tuo lavoro senza dolore alla schiena e con una colonna forte sorretta da adeguata muscolatura e controbilancia da un forte addome e stomaco.
Prova con un poco di perseveranza e vedrai.
IL DOLORE LOMBARE: UN NEMICO CHE SI PUÃf' COMBATTERE
Testo e disegni di Stelvio Beraldo
Il "mal di schiena" colpisce circa l'80% degli adulti ma solo nel 20% dei casi deriva da vere e proprie patologie vertebrali (Tabella).
Le CAUSE DEL DOLORE LOMBARE SONO DOVUTE GENERALMENTE a:
- atteggiamenti posturali non corretti protratti per lungo tempo (vedi anche "Posture e movimenti del corpo che causano dolori muscolari e articolari");
- movimenti del corpo ed esercizi eseguiti in maniera non corretta;
- eccessiva tensione muscolare derivante da stress fisico e psicologico;
- scadente tono muscolare (addominale, lombare e dorsale);
- soprappeso.
NELLO SPORT, nei periodi di maggiore intensità dei carichi di allenamento, specialmente in vista di gare importanti, alcuni atleti lamentano sintomatologie dolorose localizzate nel tratto lombo-sacrale.
Salvo casi particolari di preesistenti patologie osteoarticolari, il dolore può derivare da:
- Insufficiente riscaldamento generale e specifico. Un buon riscaldamento permette di innalzare la temperatura del muscolo e di migliorarne nel contempo l'irrorazione sanguigna, il metabolismo e la elasticità. Quindi, oltre ad un maggiore rendimento, si possono evitare stiramenti e strappi muscolari. Aumenta anche il trofismo dei tessuti privi di vasi sanguigni (cartilagini articolari e dischi intervertebrali) per cui avviene una ottimale diffusione di liquidi e substrati nutritivi. Diminuisce anche la viscosità del liquido sinoviale delle articolazioni e, di conseguenza, ne viene migliorata la funzionalità in quanto le facce articolari scorrono più facilmente.
- Residuo di tossine e congestione muscolare derivanti da inadeguata esecuzione di esercizi di â€Ã…"defaticamento†al termine di ogni allenamento o da scarso recupero tra un allenamento e l'altro. Vanno anche evitati esercizi di "defaticamento" che imitano il gesto tecnico che ha comportato il sovraccarico in quanto, pur essendo funzionali per l'apparato muscolare e cardiocircolatorio, mantengono i dischi in compressione.
- Squilibrio di forza e di elasticità della muscolatura deputata al fisiologico allineamento tra colonna vertebrale, bacino e femori. Questi muscoli vanno rafforzati e nel contempo mantenuti elastici, con adeguati esercizi di potenziamento e allungamento muscolare (Figura).
- Insufficiente utilizzo di esercizi di stretching muscolare e mobilità articolare dopo ogni allenamento. Lo stretching allunga e decontrae i muscoli mantenendoli estensibili, mentre gli esercizi di mobilità riportano lâ€(TM)articolazione ad uno stato di efficienza ottimale.
- Compressione continua delle colonna vertebrale durante e dopo lâ€(TM)allenamento. Lâ€(TM)attività fisica intensa e le posture fisse (studiare, vedere la televisione, andare in macchina, ecc.) sovraccaricano senza soluzione di continuità i dischi intervertebrali compromettendone il ricambio nutrizionale e determinandone un assottigliamento per deidratazione. La nutrizione dei dischi, infatti, non avviene attraverso i capillari sanguigni ma con una azione di â€Ã…"pompa†(perfusione) che permette lâ€(TM)entrata e lâ€(TM)uscita di liquido. Grazie agli esercizi di scarico eseguiti a fine allenamento si ottiene una veloce reidratazione dei dischi e un afflusso di sostanze nutritive. Un discorso analogo vale anche per le altre articolazioni ove il carico fisso e prolungato ostacola il metabolismo, basato sul meccanismo di diffusione, della cartilagine ialina.
PREVENZIONE
L'azione preventiva o di ristabilimento della situazione anatomo-fisiologica della zona lombo-sacrale dovrebbe seguire due direttive principali:
- Mantenere sempre forti i muscoli che flettono la gabbia toracica sul bacino (Retto dellâ€(TM)addome, Obliquo esterno ed Obliquo interno) e i muscoli che estendono le cosce sul bacino (Grande gluteo, Bicipite femorale nel capo lungo, Semitendinoso, Semimembranoso, Grande adduttore, Piriforme) in quanto portano il bacino in posizione di retroversione (azione delordosizzante).
In questo modo la lordosi lombare tende ad attenuarsi ed i carichi discali vengono scaricati perpendicolarmente ed in maniera equamente distribuita su tutta la superficie delle vertebre.
Per approfondire gli aspetti cinesiologici e metodologici vedi:
"L'allenamento dei muscoli addominali antero-laterali"
- Allungare e mantenere elastici i muscoli che estendono la gabbia toracica sul bacino (Sacrospinale, Quadrato dei lombi, Spinali, Interspinali, Multifidi, Intertrasversari, Gran dorsale, Dentato posteriore inferiore) ed i muscoli che flettono le cosce sul bacino (Psoas iliaco, Retto anteriore del Quadricipite femorale, Sartorio, Tensore della fascia lata, Pettineo, Lungo adduttore, Breve adduttore, Gracile) in quanto contrastano la retroversione del bacino (azione lordosizzante).
Per approfondire gli aspetti cinesiologici e metodologici vedi:
"L'allenamento dei muscoli della regione lombare"
Metodologia per la tonificazione e rafforzamento dei muscoli addominali antero-laterali e posteriori
Riferita al caso specifico di prevenzione, la metodilogia è la seguente:
- carico tale da permettere 18-25 ripetizioni per serie a quasi "esaurimento" (il carico corrispondente è di circa il 45-50% del massimale);
- ritmo esecutivo fluente in fase concentrica (flessione del busto) e lento e controllato in fase eccentrica (estensione del busto);
- 4-6 serie in totale;
- recupero tra le serie completo (circa 2,5-3 minuti);
- allenamento dello stesso gruppo muscolare per non meno di 2-3 sedute settimanali;
- respirazione ritmata con ogni ripetizione. Inspirare leggermente prima di iniziare la fase concentrica (flessione del busto), continuare in apnea ed iniziare la espirazione mentre sta per terminare la fase eccentrica (estensione del busto).
Nella riabilitazione, per evitare compressioni endotoraciche (la flessione del busto in apnea solleva il muscolo diaframma che comprime il torace), si preferisce invertire la sequenza respiratoria, quindi espirare mentre avviene la flessione ed inspirare in fase di estensione del busto.
IL METODO DI ALLUNGAMENTO più semplice e di notevole efficacia è lo Stretching che si applica come segue (Tabella):
Fasi esecutive dello Stretching
Fase 1: ricerca la posizione di massimo allungamento (in 6-8 secondi).
Fase 2: mantieni la posizione di massimo allungamento (per 20-30 secondi).
Evita irrigidimenti e dolore acuto.
Fase 3: ritorna alla posizione iniziale (in 6-8 sec.).
Esempio di esercizi di stretching per prevenire il dolore lombare
(vedi anche a "Stetching e mobilità articolare")
- La colonna vertebrale dovrà essere "scaricata" al termine di ogni seduta di allenamento (Figura), In modo che si ristabilisca la normale idratazione e metabolismo dei dischi. Questo si ottiene con opportuni ESERCIZI DI SCARICO E DECOMPRESSIONE DISCALE.
Come già accennato, un discorso analogo di "scarico" vale anche per le altre articolazioni ove il carico fisso e prolungato ostacola il metabolismo, basato sul meccanismo di diffusione, della cartilagine ialina.
Inoltre, al termine dellâ€(TM)allenamento vanno evitati quegli esercizi di â€Ã…"defaticamentoâ€, anche se eseguiti in maniera blanda, che imitano gli esercizi che hanno portato al sovraccarico articolare.
Esempio di esercizi di scarico delle vertebre lombari e decompressione discale
Consigli per prevenire il mal di schiena
• Accorgimenti per ridurre o prevenire il mal di schiena
• Esercizi
La salute della nostra schiena dipende molto da noi stessi. La miglior forma di prevenzione del mal di schiena è l'esercizio fisico. La pratica di uno sport adatto all?età e alle condizioni fisiche serve a mantenere una buona tonicità muscolare, a salvaguardare la struttura ossea e a mantenere un peso equilibrato. Anche eseguire semplici esercizi come quelli illustrati aiuta a mantenere il buon funzionamento della schiena e limita la possibilità di nuove crisi dolorose.
_
Accorgimenti per ridurre o prevenire il mal di schiena
L'adozione di alcuni accorgimenti di ''risparmio'' della schiena anche nelle comuni attività della vita quotidiana, vale a dire i gesti e le posizioni del corpo che assumiamo sul lavoro o nel tempo libero, consente di prevenire o ridurre il rischio di mal di schiena.
• Dovendo lavorare a lungo in piedi, alzare, se possibile, il piano di lavoro spostando spesso il peso da un piede all'altro e appoggiando (ad esempio quando si stira) ora un piede ora l'altro su un rialzo.
• Per riporre un oggetto in alto utilizzare uno sgabello o una scaletta, non inarcare e forzare la schiena.
• Se si deve sollevare un peso far leva sulle gambe, piegando le ginocchia, anziché la schiena.
• Per spostare oggetti pesanti, spingere con le gambe e col peso del corpo.
• Nei lavori domestici, diversificare l'attività per non sottoporre a lungo la colonna vertebrale allo stesso sforzo (ad esempio, non pulire in una sola volta tutte le finestre di casa).
• Anche stando seduti evitare le situazioni stressanti per la colonna vertebrale. Nei momenti di studio o di riposo non tenere la schiena piegata e ingobbita. Una posizione troppo comoda può essere dannosa; sostenere bene la colonna vertebrale perché resti ben dritta; se lo schienale della sedia o della poltrona non lo consente, utilizzare un cuscino per migliorare l'appoggio.
• A letto utilizzare una rete rigida e un materasso indeformabile. Evitare i cuscini troppo alti.
• Nei lunghi viaggi in macchina la comodità non deve essere disgiunta da una corretta posizione. Questa implica una buona regolazione della distanza dai pedali, dello schienale e del poggiatesta. Appoggiare bene tutta la schiena e il collo, mantenendoli ben diritti.
• In caso di bagaglio a mano, piuttosto che una valigia pesante è meglio prepararne due più piccole e più leggere.
• La sollecitazione alla schiena causata da una pesante borsa della spesa può essere evitata utilizzando piccoli carrelli portaspesa con le ruote.
• Portare calzature comode e tacchi non più alti di 5 cm. I tacchi molto alti costringono la colonna vertebrale a una posizione forzata e possono provocare mal di schiena.
• Evitare il peso corporeo eccessivo. Sovrappeso e obesità peggiorano i dolori di schiena e rendono più sedentari. Una alimentazione sana ed equilibrata è sempre il punto di partenza per ottenere i migliori risultati.
_
Esercizi
Ripetere gli esercizi sottoindicati almeno 4-5 volte nell'arco della settimana, per 10 minuti al giorno.
Esercizi di rilassamento
Aiutano a vincere le contratture muscolari.
Ricercare la posizione di massimo rilassamento muscolare: sdraiarsi sulla schiena con le gambe unite e piegate, piedi a terra. Eseguire esercizi di respirazione: espirare a bocca socchiusa fino ad ottenere la contrazione dei muscoli addominali. Inspirare profondamente a bocca chiusa indirizzando l'aria nell'addome.
Esercizi di stiramento
Aiutano ad allungare i muscoli della schiena, delle spalle e dei muscoli posteriori delle gambe.
Stiramento dei muscoli dorso-lombari
Sdraiati in terra con la schiena appoggiata, raggomitolarsi avvicinando la fronte alle ginocchia, espirando.
Stiramento muscoli posteriori delle gambe
Seduti in terra, schiena appoggiata al muro, gambe appoggiate a terra, piedi ad angolo retto: spingere in avanti le gambe cercando la massima estensione.
Stiramento delle spalle
Raggiungere con la mano il collo o la scapola opposta mantenendo il tronco eretto.
Esercizi di potenziamento
Servono per dare più forza ai muscoli per far lavorare meglio la schiena.
Rinforzo muscoli addominali
Sdraiati con la schiena a terra, gambe piegate, piedi a terra: sollevare la testa ed il dorso espirando.
Rinforzo muscoli dorsali
Seduti sui talloni, busto inclinato a 45 gradi. Sollevare gli arti superiori in alto e in fuori con il palmo delle mani rivolto in avanti.
Rinforzo del muscolo quadricipite della coscia
In piedi, schiena ben appoggiata ad un muro: flettere le ginocchia, mantenendo la schiena appoggiata, e ritornare in posizione iniziale.
Indicaci il motivo per cui vuoi segnalare questo annuncio:
Grazie per averci aiutato a far rispettare le regole di pubblicazione degli Messaggio.