è nato a Sanremo il 14 aprile 1912 da Paolo Cammi e Emma Musi. Molto giovane e orfano di madre comincia ad aiutare il padre muratore capo cantiere di una piccola impresa che lavora il cemento per farne mobili da giardino. Impulsivo, un pò irascibile, Cammi era un uomo piccolo, dagli occhi e i baffi neri. Portava sempre una cuffia di lana da pescatore. Amava circondarsi di animali; aveva una volpe, una civetta, unâ€(TM)anatra, una tartaruga, unâ€(TM)aquila, un cigno e una colomba. Nel 1935 si sposa con Vittorina ed hanno un bambino. In seguito parte per la campagna di Russia del 1941 durante la quale perde un dito della mano sinistra. Dopo fu deportato nel campo di Mauthausen. Al suo ritorno lavora come muratore per le famiglie del paese. Dal 1947 comincia a realizzare con il cemento opere in finto legno: panche, tavolini, balaustre, recinzioni, vasche per i pesci, fioriere. Nello stesso periodo comincia a dipingere e verso il 1950 riceve in concessione dal demanio il giardino di Arziglia ai bordi del rio Sasso dove Cammi creraò in 40 anni una popolazione immaginaria. Perde suo figlio a causa di una malattia e muore qualche mese dopo, nel 1994. Sua moglie Vittorina ha difeso il giardino del marito fino al 2005, anno della sua morte a causa dellâ€(TM)esplosione della sua abitazione per una fuga di gas. Artista vulcanico, ha creato un giardino di statue al bordo del Rio Sasso. Alla gente curiosa spiegava il senso del suo lavoro e regalava uno dei suoi disegni fatti utilizzando il vino rosso (Chianti, Dolcetto, Rossese) su carta da parati. Il suo giardino era un omaggio alla natura e alla terra, nella quale aria, fuoco e acqua si riunivano. Un mondo fantastico, alberi, cespugli attorcigliati a figure mitologiche giganti, donne, rappresentazioni del Cristo, animali, totem dalle dimensioni spropositate. Busti, graffiti, basso rilievi, colonne istoriate, velieri fissati in cima a pinnacoli, statue arrugginite, corpi scheletrici che chiamava Mauthausen, maschere rotonde. Dedicò numerose opere ai partigiani, ai campi di concentramento, ai disastri della guerra. Tutto in cemento con una struttura in ferro. Della sua produzione è rimasto molto poco: il giardino è stato distrutto da una serie di alluvioni (1998, 2000 e lâ€(TM)ultima 2006). In seguito il comune di Bordighera per pulire lâ€(TM)alveo del fiume ha distrutto quello che restava.
Indicaci il motivo per cui vuoi segnalare questo annuncio:
Grazie per averci aiutato a far rispettare le regole di pubblicazione degli Messaggio.