Tipologia : Militaria
Cedo una bellissima e rara fede od anello del cosidetto ORO ALLA PATRIA, l'Oro alla Patria fu una manifestazione a carattere nazionale organizzata dal regime fascista, avvenuta il 18 dicembre 1935, durante la quale gli italiani furono chiamati a donare oro alla Patria. Il 3 ottobre 1935 il Regno d'Italia, dopo l'Incidente di Ual Ual, attaccò e invase l'Etiopia. Il 6 ottobre la Società delle Nazioni condannò ufficialmente l'attacco italiano, e quattro giorni dopo l'assemblea istituì un comitato di diciotto membri incaricati di studiare le misure da prendersi contro l'Italia. Il 3 novembre furono approvate le sanzioni discusse dal comitato, con entrata in vigore prevista per il 18 dello stesso mese. Infatti questo anello riporta proprio la data dell'entrata in vigore delle sanzioni ovvero il 18 novembre 1936. Le sanzioni non furono efficaci, in quanto molti Paesi non facevano parte della Società, e numerosi membri (compresi alcuni dei maggiori) non tennero rigidamente conto delle disposizioni. Le sanzioni vietavano l'esportazione all'estero di prodotti italiani e proibivano all'Italia di importare materiali utili per uso bellico, ma non riguardavano materie di vitale importanza, come il petrolio e il carbone di cui l'Italia non disponeva. Gran Bretagna e Francia argomentarono che la mancata fornitura di petrolio all'Italia poteva essere facilmente aggirata ottenendo rifornimenti dagli Stati Uniti d'America e dalla Germania nazista, che non erano membri della Società. Gli Stati Uniti infatti, pur condannando l'attacco italiano, ritenevano inappropriato che le sanzioni fossero state votate da nazioni con imperi coloniali come Francia e Gran Bretagna. La deliberazione delle pur blande sanzioni fece esplodere il risentimento dei cittadini italiani contro la Società delle Nazioni provocando la mobilitazione interna: ebbe allora inizio la raccolta dei metalli utili alla causa bellica. L'Italia diede il via alla campagna "Oro alla Patria" e un mese dopo la deliberazione della Società delle Nazioni, il 18 dicembre, fu proclamata la "Giornata della fede", giorno in cui gli italiani diedero vita a una grande e spontanea mobilitazione, per donare le proprie fedi nuziali e sostenere i costi della guerra. La cerimonia principale si svolse all'Altare della Patria a Roma. La prima a donare la propria fede unitamente a quella del marito fu la regina Elena del Montenegro. A essa seguirono Rachele Mussolini insieme con numerose popolane di Roma. La moglie di Mussolini ricordò nelle sue memorie di aver inoltre donato mezzo chilo d'oro e due quintali e mezzo d'argento, frutto dei doni ricevuti dal marito come Capo di Stato. Nella sola Roma furono raccolti più di 250.000 anelli, a Milano furono circa 180.000. Molti personaggi autorevoli del tempo, anche fra chi non appoggiava il regime, descrivono la cerimonia come la massima espressione patriottica di massa italiana di tutti i tempi, e non mancarono i donatori illustri: dai reali (la Regina Elena dona la propria fede, il Re dei lingotti d'oro e il principe Umberto il Collare dell'Annunziata), ma anche Guglielmo Marconi (la fede e la medaglia da senatore), Luigi Pirandello (la medaglia del Premio Nobel) e Gabriele D'Annunzio (la fede e una cassa d'oro).Luigi Albertini e Benedetto Croce donarono le medagliette da senatori. Anche le gerarchie ecclesiastiche invitarono il clero a prendere parte alla campagna.
A coloro che donarono la propria fede d'oro venne data in cambio una fede di ferro che portava stampigliata la dicitura: ORO ALLA PATRIA - 18 NOV.XIV. Furono raccolte complessivamente 37 tonnellate d'oro e 115 d'argento che furono inviate alla Zecca dello Stato come patrimonio nazionale. Due damigiane piene di fedi d'oro furono poi trovate il 27 aprile 1945 dalla 52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici" tra le ricchezze dei gerarchi fascisti in fuga con Mussolini.
L'anello in ferro è in ottime condizioni e misura 23 mm di diametro e pesa circa 4 grammi.
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Vengono postate alcune foto, per farne ammirare la bellezza e la particolarità dell'oggetto.
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