Tipologia : Ville singole o a schiera
Superficie (mq) : 730
Il primo insediamento abitativo, risalente al 2018 a.C., corrisponde alla parte centrale della casa, la più antica, nella quale troviamo una delle cantine più antiche d''Europa. Qui i primi abitanti coltivavano grano e olivi e allevavano animali; oggi nelle cantine si conserva ancora traccia degli antichi frantoi in pietra. Notizie della residenza sono presenti negli scritti dello storico romano Tito Livio, e sono confermate dalla presenza degli archi centrali della cantina in pietra mista costruiti con i materiali reperibili in zona. La casa fu poi ampliata dai romani nelle due ali laterali, la prima di destra, sostenuta da archi in mattoni a pieno centro unici nel loro genere e successivamente la cantina di sinistra (a monte) sempre sostenuta dallo stesso tipo di archi e munita di una cloaca, anch''essa di epoca romana, ancora oggi perfettamente funzionante e utilizzata. Il fabbricato fu acquisito intorno all''anno 1000 dai frati olivetani, un''ordine genovese che vi si stabilì. La storia ci racconta che i frati utilizzavano l''insediamento per produrre e approvvigionare il loro convento delle Grazie e il sito dell''isola del Tino dove visse San Venerio, protettore dei naviganti e dove mantenevano in funzione il Faro (all''epoca un grosso falò). Nelle mappe dell''epoca la casa è segnata come "casa di sanità" e punto di ristoro per i viandanti sulla via che portava da Genova a Portovenere, detta "via dei banditi". Nell''Ottocento durante la campagna d''Italia, Napoleone Bonaparte espropriò il territorio di Albana cacciando i frati e trasformando l''antico monastero in residenza per gli ingegneri cartografi incaricati dei rilievi sul territorio spezzino. In seguito Napoleone donò la casa al Generale Bartolomeo Boccardi, ministro degli interni. La pietra arenaria estratta dalla cava servì per costruire una parte consistente della città della Spezia. Oggi la proprietà consiste in 26 ettari di terreno ( 260.000 mq. ) costituiti dal cosiddetto "vallone di Albana" nel quale si trova la villa, servita da una strada interpoderale di proprietà, aperta negli anni ''80 che attraversa boschi di querce collegandola con il paese di Campiglia lungo una lingua di territorio a cresta di monte che domina la baia delle Rosse. Nel podere sono stati recentemente reimpiantati i vitigni autoctoni di Albarola, Vermentino e Bosco, per la produzione del vino bianco DOC delle 5 Terre e del famosissimo Schiacchetrà o Rinforzato, un antico passito che ormai in pochi producono; due ettari di terreno sono adibiti ad uliveto che produce ottimo olio ligure. L''approvigionamento idrico è garantito da 5 sorgenti d''acqua per uso domestico e da un ruscello da cui si attinge per uso agricolo. La proprietà si trova oggi al confine tra due parchi, il Parco Nazionale delle 5 Terre e il Parco Regionale di Portovenere e dell''isola Palmaria e delle rispettive aree marine protette. L''attuale proprietaria ha recentemente restaurato la villa lasciando tutte le parti antiche, testimonianze dei vari periodi storici, nella loro struttura originaria. L''arredamento interno ed esterno è curato nei minimi particolari e ricco di oggetti e arredi di prestigio risalenti ad epoche diverse. La villa è situata a 60 m dal mare e si affaccia sulla già citata Baia delle Rosse dove possiede un''approdo per barche di piccole dimenisoni. Il mare cristallino della Baia delle Rosse che si accende alla luce calda del sole al tramonto, la natura incontaminata e aspra del Parco delle 5 Terre, da sempre meta dei viaggiatori più attenti all''ambiente e alle sue ricchezze naturali e artistiche, ne fanno un luogo unico nel suo genere.
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