Tipologia : Ville singole o a schiera
Numero Locali : 3
Superficie (mq) : 100
Piano : 2
Longuelo-appartamento ultimo piano in villa signorile. Appartamento all'ultimo piano in villa signorile a Longuelo di mq 100 circa costituito da grande soggiorno con ampia terrazza, cucina, due camere da letto e un bagno con la possibilità di costruirne un secondo. Posto auto in autorimessa. Giardino piantumato con alberi ad alto fusto Richiesta €180.000 Alcune notizie su Longuelo Bergamo Longuelo (Lònguel in bergamasco) è un quartiere del comune di Bergamo. Il quartiere si configura come l'estrema periferia ovest dell'abitato di Bergamo, separato dal colle della Benaglia dal quartiere di Loreto, e contiguo ai vicini comuni di Curno e Mozzo, con i quali non ha soluzione di continuità. Confina a sud con la Roggia Serio, oltre la quale si erge il Nuovo Ospedale di Bergamo. Longuelo nasce come villaggio autonomo rispetto alla città, lungo la strada che porta verso Lecco. Grazie alla (pur piccola) barriera fisica del colle della Benaglia, esso riesce a mantenere una propria identità nonostante l'espansione del centro urbano. Dal 2001 il centro storico di Longuelo è compreso nel Piano Particolareggiato di Recupero "Vecchi Nuclei" del Comune di Bergamo, in particolare per ciò che concerne la Chiesa vecchia della Concezione, l'ex convento dei terziari francescani, la Corte del Lavatoio, la cascina medievale antistante, e Villa Leidi. La Chiesa della Concezione ("Chiesa vecchia") di Longuelo (via Longuelo 102) è sita sul luogo di una preesistente chiesa documentata dal 1477. L'edificio attuale, frutto di un intervento seicentesco, venne costruito tra il 1631 e il 1655 dall'architetto Giovanni Battista della Giovanna, discosta dalla strada per creare un sagrato, e chiusa tra il convento francescano e i rustici del brolo.La Chiesa parrocchiale di Longuelo, dedicata alla Beata Vergine Maria Immacolata, viene costruita da Pino Pizzigoni nei primi anni '60, nell'atmosfera di rinnovamento che fa seguito al Concilio Vaticano II. Pizzigoni disegna una struttura architettonica ardita, basata su un paraboloide iperbolico in cemento armato (con casserature di tavole di legno a vista) sviluppato secondo una doppia curvatura inversa e realizzata tramite un gioco costruttivo di tensostrutture. Si tratta di un progetto innovativo e di forte impatto, sotto lo slogan "una tenda per la comunità" che richiama il verso evangelico “E il verbo si fece carne / e pose la sua tenda in mezzo a noi†(Gv 1,14), e che non vedrà ripetizione nelle costruzioni ecclesiastiche dell'area.[18][19] La prima pietra è posta il 24 giugno 1961 dal vescovo Giuseppe Piazzi, e l'edificio è consacrato il 29 giugno 1966 dall'arcivescovo Clemente Gaddi. Duramente criticata sin dall'inizio per l'architettura inusuale, resta unica e di riferimento nel panorama delle architetture ecclesiastiche della diocesi di Bergamo.[18] Scriveva il direttore de L'Eco di Bergamo, mons. Andrea Spada, il 25 giugno 1966.
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