Yamaha M-50 Stereophonic Power Amplifier/Finale di potenza 240 w

Ciao. Propongo in vendita il mio finale di potenza stereofonico Yamaha M-50: 120 watt per canale su 8 ohm (200 su 4 ohm). Sarà pressoché perfetto anche esteticamente, non ho avuto ancora il tempo di dedicarmici. Elettronicamente invece è perfettissimo. Appartiene di diritto al progetto ZDR ovvero zero distorsione oltre a una particolare circuitazione di corrente a X atta a garantire una migliore efficienza. In rete potrai leggerne le caratteristiche, posso solo dire che tutti i siti audiophile ne parlano entusiasticamente. Potrai collegare due coppie di diffusori regolandone i volumi separatamente e grazie a questo potrai perfino collegarlo direttamente a una sorgente tipo lettore cd piuttosto che al tuo smartphone e godere della tua Musica senza lâ€(TM)ausilio di un preamplificatore. Incollo un articolo che ne spiega dettagliatamente le peculiarità elettroniche e la prova di ascolto e due dati tecnici mentre allâ€(TM)acquirente invierò anche i manuali completi. Yamaha M-50 Stereo Power Amplifier (1982-83) Specifications; Power output: 120 watts per channel into 8â,,? (stereo) - Frequency response: 1Hz to 100kHz - Total harmonic distortion: 0.0005% - Damping factor: 200 - Input sensitivity: 1.1V - Signal to noise ratio: 122dB - Dimensions: 435 x 380 x 133mm - Weight: 11.8kg - Year: 1982. Non câ€(TM)è molto che possa aggiungere se non che ha un suono molto Audiophile â€? neutro e estremamente pulito e lineare. Ti ringrazio per lâ€(TM)attenzione. Buona vita a te. Andrea. Spedisco con corriere a costi modici. Segue lâ€(TM)articolo e la prova di ascolto.

L'amplificatore Yamaha M-50 presenta il circuito amplificatore ZDR (zero distortion rule) dell'azienda e l'alimentazione X "signal-tracking" che è destinata a fornire una maggiore efficienza operativa complessiva. Inoltre, nell'interesse della bassa distorsione, Yamaha impiega un "circuito di polarizzazione del trasferimento lineare" negli stadi di uscita per eliminare virtualmente la distorsione del crossover. Sebbene non siano forniti dettagli sul circuito, lo schema a blocchi dell'amplificatore suggerisce che la caratteristica ZDR è una forma di retroazione amplificata del segnale di distorsione estratto. Le specifiche delle prestazioni della Yamaha M-50 includono un'uscita da 120-watt in carichi da 8 ohm da 20 a 20.000 Hz con non più dello 0,002 per cento della distorsione armonica totale. Con carichi da 4 ohm, l'unica specifica è un'uscita di ritaglio di 200 watt per canale, e non vi è alcuna classificazione per qualsiasi altra impedenza di carico. L'M-50 è finito interamente in nero. Il pannello frontale contiene un grande interruttore di accensione quadrato illuminato e una spia di protezione si accende se i circuiti di protezione dell'amplificatore funzionano per qualsiasi motivo (ritardano il collegamento degli altoparlanti per alcuni secondi all'accensione dell'amplificatore per impedire l'accensione). i transienti dal raggiungere i diffusori). Sul lato destro del pannello ci sono controlli di livello separati per i due set di uscite per diffusori, entrambi (ma non entrambi) dei quali possono essere selezionati da un pulsante vicino ai controlli di livello. Un altro pulsante spegne completamente gli altoparlanti. Sebbene i due controlli (contrassegnati con A e B) assomiglino ai singoli controlli a livello di canale talvolta utilizzati sugli amplificatori di potenza, ciascuno di essi influenza entrambi i canali in modo uguale per l'uscita degli altoparlanti selezionata. Una grande finestra rettangolare al centro del pannello contiene un doppio display di potenza di picco. In esso ci sono due colonne verticali di brevi barre orizzontali che si illuminano in arancione per seguire il livello di uscita istantaneo dei loro rispettivi canali. Ogni colonna è calibrata in potenza (basata su carichi da 8 ohm) da 0,03 a 150 watt, con una riga di calibrazioni di decibel corrispondenti al centro del display. Un piccolo pulsante a sinistra della finestra spegne il display. Sul grembiule posteriore dell'M-50 sono presenti connettori per altoparlanti isolati, prese jack phono e una singola presa CA non commutata. I connettori dei diffusori, che assomigliano a quelli tradizionali, hanno fori che accettano le estremità spelate dei fili; un quarto di giro del connettore blocca saldamente il filo in posizione e crea una connessione elettrica solida.
Misure di laboratorio
Il precondizionamento di un'ora della Yamaha M-50 con un'uscita di 40 watt su 8 ohm, seguito da cinque minuti di piena potenza, ha prodotto una copertura superiore piuttosto calda sopra i dissipatori di calore dei transistor. La potenza in uscita (1.000 Hz su 8 ohm) era di 153 watt per canale per un valore di clipping-headroom di 1,06 dB. Con carichi da 4 ohm, la potenza di ritaglio era di 240 watt, ben al di sopra della potenza di 200 watt. Non è stato possibile effettuare misurazioni con carichi da 2 ohm poiché il circuito di protezione ha disattivato le uscite dell'amplificatore prima che la forma d'onda fosse tagliata. L'uscita di potenza dinamica è stata misurata con le raffiche di tono di 20 millisecondi del test IHF standard, con le uscite che tagliavano a 156 e 260 watt in carichi di 8 e 4 ohm, rispettivamente. Il punteggio dinamico di 8 ohm era di circa 1,14 dB. Quando abbiamo provato a pilotare carichi da 2 ohm con il segnale a impulsi, abbiamo rilevato che la forma d'onda era distorta (arrotondata simmetricamente) molto prima che il sistema di protezione funzionasse. L'uscita massima non distorta in un carico di 2 ohm era di circa 20 watt per canale. Tuttavia, le affermazioni di Yamaha sulla distorsione ultra bassa sono state sostanzialmente confermate con il funzionamento a 8 ohm. A 1.000 Hz, la distorsione era compresa tra 0,0003 e 0,001% da 1 watt ad almeno 120 watt in uscita (con 4 ohm i risultati erano abbastanza simili, lo 0,001% era di circa 140 watt per canale). Alla potenza nominale o inferiore, la distorsione di 8 ohm era compresa tra 0,0003 e 0,001% da 20 a 3000 Hz, salendo a un minimo basso di circa 0,003% nell'intervallo da 5000 a 20.000 Hz. La linearità ad alta frequenza è stata misurata anche con il segnale di prova di distorsione di intermodulazione IHF a due toni costituito da ampiezze uguali di segnali a 18 e 19 kHz la cui ampiezza di picco era uguale a quella di un'uscita sinusoidale da 120 watt. La distorsione di secondo ordine (differenza di tono) a 1.000 Hz era un eccellente -90 dB, e il componente di terzo ordine (17 kHz) era -64 dB, entrambi riferiti a 120 watt. La sensibilità dello Yamaha M-50 per un'uscita di riferimento di 1 watt era 0,105 volt e il rumore ponderato A nell'uscita era inferiore al limite di misurazione di 100 microvolt (migliore di 90 dB inferiore a 1 watt). Il fattore di variazione dell'amplificatore era maggiore di 25 e il suo tempo di salita era di 3 microsecondi. Era stabile con carichi reattivi simulati per altoparlanti e il suo coefficiente di carico reattivo IHF era di 1,18 dB.

Commento
In servizio come parte di un sistema di home music, Yamaha M-50 ha funzionato perfettamente, con un suono assolutamente assente. Anche le operazioni di accensione e spegnimento erano completamente silenziose. Ha consegnato il tipo di prestazioni che ci si aspetterebbe da un componente audio deluxe. Ricordando la sua uscita limitata con basse impedenze di carico, abbiamo parallelo diverse coppie di altoparlanti nel tentativo di sentire la distorsione quando l'amplificatore è stato guidato con forza. In questo siamo riusciti solo in parte. La distorsione è stata udibile solo quando abbiamo guidato molto duramente l'M-50, producendo livelli sonori molto al di là di quanto qualsiasi persona razionale possa trovare piacevole in un ambiente domestico. Mentre la distorsione è scomparsa quando siamo passati ad un amplificatore molto più potente che era in grado di guidare carichi a bassa impedenza senza difficoltà, questo non è certo un paragone equo con l'M-50. La consapevolezza di Yamaha dei limiti di corrente in uscita dell'M-50 è dimostrata dall'uso di un sistema di commutazione dell'uscita che rende impossibile pilotare due coppie di diffusori contemporaneamente, indipendentemente dalla loro impedenza. Il comportamento apparentemente irreprensibile dell'amplificatore quando guidavamo un gruppo di diffusori la cui impedenza nominale combinata doveva essere inferiore a 2 ohm può essere probabilmente spiegato dal fatto che le effettive impedenze dei diffusori variano ampiamente con la frequenza, e non è probabile che due siano uguali in questo rispetto. Ã^ quindi probabile che l'amplificatore non abbia mai "visto" un'impedenza di appena 2 ohm; alla maggior parte delle frequenze potrebbe essere stato più vicino a 4 o 5 ohm. In combinazione con la distribuzione di frequenza della maggior parte della musica, non è difficile capire perché l'apparente carenza del banco di prova avrebbe potuto avere poca importanza pratica. Tuttavia, ci sono degli altoparlanti la cui impedenza effettiva arriva pericolosamente vicina a 2 ohm ad alcune frequenze, quindi è consigliabile cautela quando li si utilizza con questo amplificatore. Una sorprendente scoperta dell'M-50 è stata che non è un amplificatore particolarmente interessante nonostante la sua alimentazione "X". Anche operando senza segnale, la sua parte superiore divenne distintamente calda, non proprio calda, ma certamente non così fredda come anche alcuni amplificatori convenzionali con la stessa potenza o potenze più elevate. Inoltre, non è particolarmente piccolo o leggero per un amplificatore della sua potenza nominale, anche se bisogna ammettere che sul mercato sono presenti amplificatori "120 watt" più pesanti e più grandi. L'M-50 è un buon amplificatore, con una distorsione estremamente bassa e nessun vizio diverso da quelli già menzionati. Non è economico, ma sembra ben costruito e adeguatamente protetto.