RENZO
DE FELICE
ROSSO E NERO
A CURA DI PASQUALE CHESSA
Edizione I Nani Baldini & Castaldi
1995
Copertina plastificata, pagine 167, formato cm. 11X18
Pari al nuovo come risulta dalle immagini
Renzo De Felice (Rieti, 8 aprile 1929 - Roma, 25 maggio 1996) è stato uno storico italiano, considerato a livello internazionale il massimo esperto del fascismo,[1] allo studio del quale si dedicò sin dal 1960 e fino all'anno della sua morte.
Laureatosi nel 1955-1956 con Federico Chabod, ottenne nello stesso anno una borsa di studio presso l'Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli, fondato da Benedetto Croce e diretto dallo stesso Chabod.
Iscritto al PCI, nel 1956 fu tra i firmatari del celebre Manifesto dei 101, sottoscritto da intellettuali dissenzienti verso l'appoggio dato dal partito all'invasione sovietica dell'Ungheria. Insieme a molti dei firmatari del manifesto, De Felice lasciò il PCI per iscriversi al Partito Socialista Italiano.
Ottenuto l'incarico di professore ordinario presso l'Università di Salerno dal 1968 al 1971, De Felice fondò nel 1970 la rivista Storia Contemporanea edita da Il Mulino. Nel 1972 si trasferì presso l'Università La Sapienza di Roma, ove insegnò Storia dei partiti politici alla facoltà di Lettere e poi, dal 1979, presso quella di Scienze politiche; infine, nel 1986, passò a occupare la cattedra di Storia contemporanea.
Ha fatto parte del consiglio editoriale del Journal of Contemporary History.
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